Trebbiano Macerato - Barone Cornacchia

Trebbiano Macerato

Il trebbianoTradizione e innovazione

Da quando nostro padre ha deciso di passarci il testimone e farci diventare titolari dell’azienda vitivinicola di famiglia, ci siamo sempre prefissati di perpetuare la tradizione e la strada già segnata da lui e dai predecessori, mettendoci quella modernità che sentivamo nostra. Tutta la conduzione è da sempre biologica per i bianchi ed il rosato, si è aggiunta anche la certificazione vegana. In questi anni abbiamo lavorato sull’eleganza e la pulizia dei vini, sul fare emergere al meglio il frutto speciale che le nostre colline producono.

 

L'ispirazioneBarone Filippo Vizzarro Cornacchia

Nel 2019 abbiamo preso ispirazione dal passato, dalla vecchie bottiglie che custodiamo di nostro nonno Alessandro Cornacchia. Già nostro bis nonno, il barone  Filippo Vizzarro Cornacchia, negli anni 20 vinificava, riceveva premi e vendeva questo vino, spedendolo in botti caricate sui treni alla più vicina stazione. Ma è nostro nonno Alessandro, che iniziò ad imbottigliare sia il Montepulciano che il Trebbiano. All’epoca la vinificazione avveniva dentro tini molto grandi e aperti dove si fermentava il vino insieme alle bucce.

Il TestimoneL'eredità del passato

Le bottiglie di quel vino, (almeno le più recenti) ci sono rimaste in eredità e ancora hanno molto da insegnarci.
Ispirandoci a quell’intensità e forte personalità, abbiamo deciso, nel 2019, di riprendere quel tipo di vinificazione con le uve di Trebbiano, provenienti dalla vigna singola “Il lago”, facendo macerare il mosto con le bucce per oltre 30 giorni. Abbiamo però aggiunto la nostra interpretazione utilizzando solo acciaio inox.

Come nasce

La fermentazione è spontanea e nasce solo dai lieviti indigeni del nostro Trebbiano. Terminata la fase di macerazione, a metà Ottobre 2019, abbiamo separato le bucce  con la cosiddetta svinatura, per mezzo di una pressa soffice facendo semplicemente la “sgrondatura”. Successivamente il vino è rimasto sulle proprie fecce per 12 mesi (metà Ottobre 2019 – metà Novembre 2020) in vasca di acciaio inox. Durante questa fase la massa è stata movimentata periodicamente con batonnage frequenti per portare in sospensione le fecce. Il risultato è un vino dal colore giallo intenso, dorato con riflessi ambra. Naso complesso, che parte con note di frutta matura, frutta secca, per poi rilasciare note balsamiche di menta e salvia. Pieno, rotondo e ruvido in bocca, con personalità. Lascia un finale piacevole malgrado la nota leggermente amara. “Un vino nudo” da degustare a 15/16 gradi accompagnato a piatti strutturati.” Scheda tecnica

 

 

 

 

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